08/03/2015  |  
 
don Alessandro Brandi  |  
Spirito e Vita
«Io sono il Signore, tuo Dio: Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,2-3)
Durante il percorso di questa Quaresima, che continuamente ci richiama alla conversione profonda mediante la penitenza, la preghiera e le opere di carità fraterna, siamo invitati a compiere un’accurata pulizia. Come nelle nostre famiglie, in preparazione alle feste importanti, le operose massaie si dedicano a riordinare in profondità tutta la casa, da cima a fondo, così ogni buon cristiano ha il dovere di eliminare ogni disordine e bruttura dalle pieghe più nascoste della propria vita. È Dio stesso che ce lo chiede con la sua Parola e con il suo esempio!
Entrato nel tempio a Gerusalemme, in prossimità della Pasqua, Gesù lo ritrova ingombro di bancarelle e merce più adatti ad un mercato che ad un luogo di preghiera. Con forza scaccia fuori tutti rovesciando a terra il denaro e i banchi degli abusivi occupatori, richiamando all’ordine di dare la giusta dignità al tempio, casa di Dio, dimora del Padre. Se letto accanto al brano della prima lettura della liturgia di questa domenica, nella quale Dio consegna a Mosè e ad Israele i suoi comandamenti, quali strumenti che Dio dona all’uomo per testimoniare l’assoluta centralità del Signore nella vita del suo popolo, il gesto di Gesù nel tempio ci aiuta a comprendere che anche noi dobbiamo buttare via, soprattutto in questo tempo quaresimale, tutto ciò che occupa abusivamente la nostra vita mettendosi al posto di Dio: i soldi, il potere, la ricerca di un falso ideale di eterna giovinezza, la comodità personale, e tanti altri piccoli e grandi idoli che costruiamo con le nostre mani. Il nostro è un Dio geloso, desidera che il nostro cuore non abbia posto che per lui. Ma proprio facendo posto a lui soltanto, nella nostra vita ci sarà spazio per accogliere ogni persona che incontriamo sul nostro cammino, nella ricerca della giustizia, della pace e dell’amore.