Guarigione interiore


 06/03/2015  |     Paolo Malerba  |    2968  |   Comunità



I incontro di quaresima



Il disagio interiore nel nostro tempo
Viviamo in un’epoca di delusione e di smarrimento; in una società dove non si sa se vale la pena amare e chi amare o perché lasciarsi amare. In questo contesto è particolarmente sentita la necessità di operare a favore di coloro che soffrono per qualsiasi specie di malattia interiore. In questo contesto torna vivo il problema di ciò che la religione in genere, e il Cristianesimo in particolare, possono fare per la guarigione interiore delle persone. Gesù è l’unico che può guarire il nostro cuore, la nostra mente, se lo lasciamo entrare nella nostra vita.
CANTO: Voglio adorare te – pausa di silenzio
 
 Cos’è la malattia interiore  
Solitamente si definisce malattia interiore quello stato di disagio, blocco, che impedisce il pieno sviluppo della vita che il Signore ci è venuto a portare, disturbando il rapporto di amore verso se stessi e verso i fratelli. La malattia interiore può perciò avere origini molto lontane che ci riportano nel grembo di nostra madre, oppure nasce dalle pressioni di un ambiente che non è dominato dall’amore, ma piuttosto dalla freddezza e più ancora dall’aggressività e dalla distruttività.  Vengono chiamate malattie interiori tutte quelle forme di insicurezza, di timore, di panico, i complessi di inferiorità, di colpa, di persecuzione, la tendenza ad una tristezza e ad una depressione legate a un morboso ripiegamento su se stessi, i meccanismi di gelosia, di aggressività, di distruttività, l’infantilismo, la non accettazione di sé, i risentimenti e i rancori persistenti e così via. La maggior parte delle condizioni oggettive che ci separano da Dio e dai fratelli sono inconsce e non direttamente volute, sono nella natura più che nella volontà dei singoli. Gesù è venuto a guarire proprio queste malattie interiori; la sua opera non si limita ad assolvere dalla colpa deliberata, ma va a togliere la radice, sviluppando tutte le potenzialità che ci sono comunicate attraverso il Battesimo, che ci immerge nel mistero della morte e della resurrezione di Gesù.
E’ importante vedere allora come il peccato personale e deliberato è collegato con la radice della malattia. Per esempio, l’orgoglio, il desiderio di primeggiare, possono sorgere da attitudini che sembrano ad esse contrarie, come ad esempio le insicurezze e le paure; le oppressioni da un complesso di inferiorità. L’aggressività dei meccanismi di gelosia può sorgere da una profonda insicurezza. Tutti abbiamo sperimentato, nella nostra vita, come le delusioni che abbiamo provato riguardo a persone che pensavamo in un modo e poi si sono rivelate diverse, hanno prodotto la tendenza alla sfiducia, al sospetto, al giudizio, alla durezza di cuore e a volte all’incapacità di comunicare e di amare.
Pausa di silenzio - Esercizio personale: presentare al Signore tutto ciò che noi siamo. I nostri genitori, le persone che si sono prese cura di noi, i nostri maestri, insegnanti, nonni, e familiari tutti.
 Canto:  Gesù e la Samaritana
LA BIBBIA
La bibbia ha un preciso e coerente insegnamento riguardante le malattie interiori: Ebrei 2,14-15 “Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch’Egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita”. 
Al fondo di tutte le malattie interiori c’è come un’ eco del peccato originale che risuona nell’inconscio, la condanna alla morte, al sostentamento e alla fecondità ottenuti con fatica e dolore:  (Genesi cap. 3, 16 – 19).
Il mondo in cui ci troviamo a vivere è dominato dal non-amore, dalla violenza. La misura della malattia interiore è data dall’incapacità di percepire che non c’è più nessuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù : (Romani cap. 8, 1-13) Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito. Quelli infatti che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace. Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero. Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustificazione. E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Così dunque fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne per vivere secondo la carne; poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete. Sentirsi perciò riconciliati con il Padre, sentire lo Spirito che grida dentro di noi: Abbà, Padre : (Galati cap. 4, 6). E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!
 Breve Riflessione - Canto: Acqua Viva
 
SINDROMI DI MALATTIE INTERIORI
a) Il Timore della morte
E’ la percezione della fragilità della vita, di trovarci in un mondo che non custodisce la nostra vita, ma nel quale essa è continuamente esposta alla distruzione. E’ ogni paura di rimanere indietro, di non riuscire a realizzarsi, di non farcela in questo mondo nel quale ognuno cerca di superare l’altro e l’uomo appare come un nemico. Si può guarire da questa malattia nel momento in cui iniziamo a sentire Cristo come resurrezione e vita: (Giovanni cap. 11,25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà) , che la morte non ha più potere, che la morte è trasformata in vita di Cristo in noi, che niente ci può più danneggiare se viviamo con Cristo: (Romani cap. 8, 28-30. Silenzio -Canto: Nulla ti turbi
 
 b) Il Rapporto con il Padre
Spesso i rapporti relazionali con i genitori, gli insegnanti o comunque chi ricopre un ruolo di autorità, sono stati turbati da incomprensioni o da mentalità di dominio; questi provocano un’immagine distorta di Dio Padre. Ci impediscono di fare l’esperienza di essere amati da Dio. Questo rapporto necessità di una guarigione, in quanto l’amore che potremmo esercitare verso gli altri o verso Dio stesso potrà essere al massimo uno sforzo fatto per adempiere alla legge e non come conseguenza di un frutto dello Spirito: (Galati cap. 5,22 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé ); Questa malattia interiore è un vero complesso di orfanezza, una difficoltà a capire l’obbedienza nello spirito, che guarisce e libera. Un sintomo di questa malattia è l’incapacità a vedere Dio come Padre e ad abbandonarsi a Lui così come ci appare dai Vangeli che faceva Gesù. La guarigione interiore permetterà di ricevere lo spirito di figliolanza; (Giovanni cap. 1,12- 13  A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati ), di sentire e non soltanto di sapere che Dio è Padre.  Silenzio - Canto: Nulla ti turbi
 
 c) Il complesso di colpa
E’ l’atteggiamento di coloro che vedono Dio come giudice e quindi vi si rapportano obbedendo passivamente alla legge. Non si è capaci di percepire la gratuità del dono, la grazia, l’iniziativa di Dio che ci salva. Il complesso di colpa schiavizza la persona, tende a farla fissare sul male, la porta al massimo del pessimismo non solo verso se stessa ma in una forma più grave anche sugli altri. Tante volte questa malattia interiore può essere scambiata con la contrizione del cuore, che è invece grazia di Dio liberante. La guarigione interiore in questo caso consiste nel passaggio dal meccanismo di colpevolizzazione al dinamismo della salvezza.
Silenzio - Canto: Nulla ti turbi
 
 d) La non accettazione di sé e degli altri
La capacità di accettare se stessi e gli altri, le circostanze che viviamo sono considerati segni fondamentali di salute sia a livello psicologico che spirituale. Il contrario suppone un rifiuto di sé, ma soprattutto degli altri. Di solito le persone che rifiutano di accettare gli altri come sono, nascondono un rifiuto di se stessi. Chi non accetta la realtà di sé e degli altri, costruisce la vita su fantasmi, su cose  non vere, illusioni. La non accettazione di sé, deriva dall’idea di dover essere come ci vogliono gli altri. Per rispondere a questo falso dover - essere, la persona tende a mascherarsi, presentandosi nel modo in cui si crede accettata. Questa maschera può nel tempo diventare di ferro a tal punto da schiacciare la persona che non si ritrova più. La guarigione comporta l’interiorizzazione della fiducia in Dio che ci ama così come siamo, che ci viene incontro, nel Cristo, fin nel profondo del nostro peccato e delle nostre debolezze, che non ha bisogno di renderci degni di Lui prima di andare a Dio. È necessario, però, accoglierlo nella nostra realtà affinché abbia inizio un autentico cammino di guarigione, di trasformazione, che non sia ingannevole e vano non tanto per gli altri, quanto per noi stessi.
Silenzio-Canto: Nulla ti turbi
 
 e) Rancori, risentimenti, non-perdono
Sono tra le barriere più dure che ci impediscono di ricevere lo Spirito Santo e la guarigione. Non basta desiderare di perdonare, perdonare a livello cosciente  questa è la cosa più importante. Si richiede uno sforzo, un atto di volontà che rimuova dal profondo questi sentimenti.  Anche in questo caso spesso è la mancanza di perdono verso se stessi che ci impedisce di perdonare gli altri. Una persona cosciente del proprio peccato, che ha un cuore contrito, non ha difficoltà a comprendere il fratello che sbaglia, in quanto lo riconosce come sé, creatura ferita, debole. La guarigione consiste nel fare esperienza della consegna totale del proprio e dell’altrui peccato alla pura misericordia di Dio.
Silenzio - Canto: Nulla ti turbi
 
f) Attaccamento alla propria malattia.
La malattia psichica, o quella fisica, si percepisce come una difesa della natura di fronte a un ostacolo che l’inconscio avverte come non superabile o almeno difficile da superare per la persona. E’ un meccanismo di difesa utile, se non esistesse la Redenzione. Il ruolo di malato dispensa la persona dall’affrontare l’ostacolo, dal superarsi, dal prendersi le proprie responsabilità. Ma Gesù vuole che siamo sani, che ci lasciamo guarire soprattutto interiormente. Contrariamente a quanto si pensa è più facile aiutare, in quanto gratificante, che farsi aiutare, lasciarsi lavare i piedi, riconoscersi bisognosi di aiuto. Spesso si nasconde il bisogno di essere guariti, o il non voler essere guariti, nel pregare per la guarigione altrui, o semplicemente essere guaritori per gli altri, quasi che non si abbia più bisogno di salvezza, come se questa fosse arrivata una volta per sempre. Si guarisce quando si percepisce nel profondo che tutti abbiamo bisogno di salvezza. Si tratta cioè di abbandonarsi nelle braccia del Padre, di Gesù, della Chiesa.
Silenzio - Canto: Nulla ti turbi
 
 
 L’azione dello Spirito Santo per la guarigione interiore
Innanzitutto, ogni comunità, ogni gruppo dovrebbe porsi più seriamente il problema di come svolgere il ministero della guarigione interiore. Essa non è una semplice assoluzione di colpa, un non-vedere la colpa, un rivestimento o una giustificazione esteriore (concezione luterana). La redenzione operata da Cristo agisce fino alle radici, toglie la forza, il pungiglione del peccato che pesa sull’umanità, guarendo non solo il singolo ma anche la comunità. Un processo di guarigione interiore, per noi cristiani non può essere una semplice guarigione mondana, ma una guarigione finalizzata alla vita eterna. Questo differenzia colui che va dal mago da chi cerca una guarigione per mezzo dello Spirito Santo. Il primo cerca di prendere dentro un proprio progetto di vita; il secondo sa che per essere guariti è necessario anzitutto consegnarsi a Dio, consegnare la propria vita per essere presi dentro il suo progetto di amore e di salvezza. Gesù non ha detto predicate la morale del Vangelo, ma  annunciate la redenzione comprovandolo, guarendo i malati, liberando, cacciando i demoni. La redenzione comporta quindi una continua e progressiva trasformazione delle persone e della comunità dei redenti. Mette la capacità di amare là dove non c’è, tende a renderci simili a Cristo: (Galati cap. 2,20 Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.)
 
Silenzio - Canto: Nulla ti turbi
 
 La mediazione della comunità – chiesa
Dove sono due o più riuniti nel nome di Cristo Gesù, in comunione con tutta la Chiesa, là c’è  Chiesa. La Chiesa è anzitutto, ci ricorda Lumen Gentium,1, sacramento di Dio. Comprendiamo bene allora che è di fondamentale importanza la mediazione della comunità - chiesa: a livello umano  in quanto non  ci può essere soluzione di problemi dell’uomo senza la comunità; a livello soprannaturale, perché come ci insegna il Concilio Vat. II, la Chiesa è madre che come Maria,  ri-genera, comunica la paternità e la maternità di Dio. La capacità di guarigione della comunità-chiesa sta anzitutto nell’accogliere il fratello che è malato interiormente, accettando in maniera incondizionata  la sua realtà. Egli deve essere amato così come è, e non immaginando ciò che può fare o rendere una volta guarito (questa è la mentalità di questo mondo che guarda solo a ciò che uno può produrre ), inoltre non va visto come un paziente che è mandato da Dio perché possiamo così esercitare il ministero di guarigione. La comunità non sottopone a diagnosi, o giudizio o condanna, nessuno( cfr. Lc 6,36 ss.), ma  discerne, prende coscienza, e con progressiva discrezione, vivendo continuamente nella speranza , ama il fratello consapevole che sarà quell’amore a guarirlo. In questo modo si aiuta il malato interiore a compiere il primo atto necessario: accettare se stesso ; e non a sentirsi rifiutato o magari come colui che è al centro dell’attenzione e tutti guardano e pregano per lui, per la sua guarigione. La Chiesa è mistero d’Incarnazione, con tutto ciò che questo significa, e a culmine c’è il carisma della compassione, del prendere cioè sulle proprie spalle, come Cristo suo capo, il male di chi ancora non riesce a credere e lodare Dio. La com-passione è continuazione della Passione di Gesù. Quanto più una comunità è unita nello Spirito, nelle virtù teologali
(fede, speranza e carità) e nella preghiera, tanto più cresce la sua potenza di guarigione.
 
Silenzio -  Canto: Perché tu sei con me
Benedizione finale
Dio sia benedetto
Benedetto il Suo santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù.
Benedetto il Suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il Suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel SS. Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.
Benedetta la Sua santa e Immacolata Concezione.
Benedetta la Sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il Nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto S. Giuseppe, Suo castissimo Sposo.
Benedetto Dio nei Suoi Angeli e nei Suoi Santi.
Canto finale: Esci dalla tua Terra


L'incontro è basato su un testo online di don Luigi settembre

 


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